Quando il Mondo della F1 e della Indy 500 si incrociarono per la prima volta.
Nel 1950 il mondo del motorsport assistette alla nascita del Campionato Mondiale di Formula 1, un evento che, a oltre 70 anni di distanza, possiamo dire ha segnato l’inizio di una nuova era nelle corse automobilistiche.
Quello che molti appassionati di oggi potrebbero non sapere è il ruolo peculiare che l’Indianapolis 500, una delle gare più iconiche dell’automobilismo americano, giocò in quella stagione inaugurale.
Quella competizione si svolgeva già da decenni, con la prima edizione avvenuta nel 1911, e aveva guadagnato un’enorme popolarità negli Stati Uniti, e fu inclusa nel calendario del primo campionato mondiale di Formula 1. Questa decisione fu presa per dare al neonato campionato un appeal più globale e per includere una gara con una storia e un prestigio già consolidati.
La partecipazione dei piloti europei all’evento di Indianapolis si rivelò inesistente.
Le differenze in termini di regolamenti tecnici, la distanza geografica e i costi associati al trasferimento oltreoceano furono fattori decisivi che portarono alla mancata partecipazione dei piloti europei.
Allo stesso modo, i piloti americani che partecipavano alla Indy 500 non erano interessati a competere in Europa nelle altre gare del campionato.
Il risultato fu una gara che, sebbene tecnicamente parte del campionato mondiale di Formula 1, si svolse quasi come un evento separato, con poco o nessun intreccio con il resto della stagione e pochissima influenza sulla classifica finale del campionato se non per mera statistica.
Questa situazione peculiare continuò fino al 1960, ultimo anno nel quale la Indy 500 fu rimossa dal calendario della Formula 1.
L’inclusione di questa gara nel campionato di Formula 1 rimane un capitolo affascinante e unico nella storia dello sport. Riflette il desiderio degli organizzatori di creare un campionato veramente mondiale, pur affrontando le sfide pratiche e logistiche di un’epoca in cui il motorsport era ancora in una fase relativamente nascente della sua evoluzione globale.
In retrospettiva, questo episodio serve come un promemoria di come la Formula 1 sia cresciuta e si sia sviluppata nel corso degli anni, adattandosi e reagendo alle esigenze di un ambiente sportivo in rapido cambiamento, pur mantenendo il suo status di apice del motorsport mondiale.
Nonché come le scuderie e i piloti odierni abbiano accettato e appoggiato i cambiamenti in termini logistici e di distanza geografica fra le gare, invece di un “mondiale” che nelle prime tre edizioni vide gare svolte solo in Europa fatta eccezione per Indianapolis.
Tommaso Fatichi